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Parsons, Talcott.

Sociologo americano. Dopo essersi dedicato a studi di biologia ed economia, insegnò Sociologia ad Harvard dal 1931. Dal 1949 fu presidente dell'American Sociological Association e di varie istituzioni scientifiche. La sua opera prende le mosse da un'analisi dei contributi di Marshall, Durkheim, Pareto e Weber; esaminando i presupposti fondamentali dell'Utilitarismo, dell'Idealismo e del Positivismo, P. procede ad un'analisi critica in vista di una sintesi. Pur concordando con la concezione utilitaristica degli individui come attori orientati a uno scopo, egli rifiutò l'orientamento eccessivamente razionalistico di questa concezione; il Positivismo era criticato per l'incapacità che ne derivava di dare una spiegazione delle tendenze volontaristiche a scegliere; la tradizione idealistica tedesca, pur apprezzata per l'importanza da essa attribuita alle determinanti culturali, come le idee e i processi simbolici, non era in grado di fornire una spiegazione delle tensioni e delle discrepanze fra il mondo delle idee e il mondo delle attività sociali. P. volle mettere in risalto i tratti salienti e sistematici dell'azione umana: gli attori umani erano considerati capaci di compiere scelte relative ai corsi delle loro azioni, ma scelte limitate da condizioni biologiche e ambientali e, soprattutto, dai valori e dalle norme dominanti nelle strutture sociali. La "teoria volontaristica dell'azione" di P. è fondata, dunque, sul riconoscimento che un sistema sociale può essere attivo solo se gli attori che lo compongono sono sufficientemente motivati per agire in accordo con i requisiti di tale sistema. Le linee strutturali della concezione di P. sono espresse in La struttura dell'azione sociale (1937). Fra le altre opere si ricordano: Il sistema sociale (1951); Saggi di teoria sociologica pura e applicata (1959); Struttura e processo nella società moderna (1960); Struttura sociale e personalità (1964); Sistema politico e struttura sociale (1969) (Colorado Springs 1902 - Monaco di Baviera 1979).